martedì, settembre 12, 2006

XXI IL MONDO






IL MONDO

Il sole calava dietro le colline di Gerusalemme e l’ombra degli ulivi si allungava sulla casa del pastore Zaccaria. Dentro Gesù diceva ai suoi discepoli:
“Adesso vediamo chi ce l’ha più lungo!”
Li aveva riuniti per una comunicazione importante. Aveva voluto solo i migliori. Erano con lui Giovanni, Luca, Matteo e Marco. Seduto in disparte c’era anche Pietro che li aveva condotti lì. Il pastore aspettava fuori, circondato da animali: le pecore, i cani e Zina, la vecchia mula bianca.
Marta, la moglie, era dentro casa con Gesù e i suoi.
I discepoli stavano allineati contro una parete.
Erano completamente nudi e con le mani si coprivano il sesso. Tenevano lo sguardo basso.
“Devo affidare un incarico molto gravoso ad uno di voi e sceglierò quello con il cazzo più lungo e più duro.”
I discepoli non alzarono neanche la testa.
“Mi sembra abbastanza semplice, ma se volete che ve lo spieghi con una parabola…”
“No Rabbì”
disse allora Giovanni
“abbiamo capito… è che siamo un po’in imbarazzo e poi c’è anche una donna…”
Gesù sorrise loro.
“È ben per questo che l’ho voluta! Ed ora… MANI SUI FIANCHI!”
Con un gesto rapido sfilò la tunica di Marta e anche la donna fu nuda. I discepoli sgranarono gli occhi. Era un po’ in carne, con i seni grossi ed il pube coperto di peli scuri e ricci. Gesù le girò attorno e abbracciandola da dietro prese a strizzarle una tetta mentre faceva scivolare l’altra mano tra le cosce.
“Vi piace guardare… non è vero?” disse e attaccò a succhiare un capezzolo. La donna mugolò di piacere e Gesù, senza smettere si toccarla osservò i suoi uomini. Stavano tutti con il cazzo dritto tra le gambe e lo sguardo fisso sul nuovo miracolo operato dal maestro.
Luca aveva un cazzettino minuscolo, grosso poco più d’un pollice e lo escluse subito. Al suo fianco stava Matteo e scartò anche lui: il suo cazzo era lungo, ma sottile e ricurvo, inadatto a sopportare pesi. Se la giocavano Marco e Giovanni.
Marco era giovane: dal suo cespuglio nerissimo svettava una verga di notevoli proporzioni, ben eretta e lucida in punta. Giovanni che era più maturo aveva i peli ingrigiti e il cazzo forse un po’ più piccolo, ma in compenso aveva due coglioni grossi come uova che gli facevano tenere le gambe larghe. Marco o Giovanni? Era indeciso. Giovanni o Marco? Era anche deluso.
“Possibile che voi due siate quelli col cazzo più grosso?”
Era molto deluso.
“Non per offendervi ma mi aspettavo di meglio…”
I discepoli chiesero
“Rabbì, possiamo rivestirci?”
Gesù glielo permise e si fece muto e pensoso. Allora la moglie del pastore si fece avanti dicendo
“Rabbì perdona… io so dove sta il cazzo che cerchi.”
E gli indicò Pietro che stava seduto in disparte.
“Il Vecchio!?” disse, ma poi aggiunse “Vieni qui e spogliati!”
Pietro si alzò e fece come lui gli aveva chiesto. Fu Gesù a sgranare gli occhi questa volta. Vide un omone dai capelli lunghi e grigi e la barba che gli copriva il petto. Erano lunghi anche i peli del pube, bianchi come la neve. Sotto pendeva quello che sembrava un braccio, ma che invece era il cazzo più grosso che si fosse mai visto.
Gesù lo guardò ammirato e disse
“Ti funziona ancora vecchio?”
Pietro non parlò, ma fece cenno di sì con la testa.
“Bene! Allora all’opera!”
Marta era ancora nuda e Gesù la prese per mano attirandola a se.
“Non ti basta quello che hai visto?”
Pietro restava immobile.
“O forse non ti piacciono le donne?... Marco! Vieni qui!”
Ma Pietro lo fermò. Non gli piacevano gli uomini.
“Forse allora vuoi vederla meglio…”
Prese la donna, la voltò e le fece poggiare le mani sul tavolo. Così piegata la sua fica sembrava un frutto spaccato dal sole. Gesù mise due dita nella polpa e cominciò a scavare, ma Pietro non batteva ciglio.
“Forse ti piace di più l’altro buco…”
Le ficcò le dita nel culo. Marta prese a gemere mentre le infilava più a fondo, ma il cazzo di Pietro restava flaccido. Allora Gesù aggiunse un terzo dito, poi un quarto ed infine l’intero pugno chiuso. A quel punto la donna urlò.
Zaccaria sentì il grido da fuori. Scostò la tenda ed entrò.
“Rabbì che succede?”
Gesù tolse il braccio dal culo di Marta e lo puntò verso il pastore.
“Succede che stiamo lavorando!Come osi disturbarci? Esci subito da qui!”
Zaccaria indietreggiò e corse via piangendo. Si rovesciarono alcune sedie e una giara cadde in frantumi. Nel trambusto nessuno si accorse che qualcosa stava succedendo al vecchio. Quando, finita la sfuriata si voltò, Gesù restò come di sale. Pietro sorrideva. Tra le sue gambe si ergeva una colonna di carne che gli sfiorava il mento. Un tronco nodoso, un intrico di vene spesse un dito che culminava in una cappella enorme e livida.
“Cosa diavolo è stato?”
chiese Gesù, ma l’uomo restava con lo sguardo fisso ed il cazzone pulsante. Allora vide ciò che stava contemplando Pietro. Nel rettangolo della porta rimasta aperta Zina alzava ed abbassava la coda. La mula protendeva la sua vulva scalpitando…
Gesù scoppiò a ridere e disse
“E bravo il nostro vecchio!!”
Strinse con due mani lo smisurato cazzo e sentì che era duro come la roccia. Disse piano:
“Ti chiami… Pietro, non è vero?”
Lui annuì e allora Gesù disse forte
“TU SEI PIETRO E SU QUESTA PIETRA COSTRUIRÒ LA MIA CHIESA”

Ecco com’è che va il mondo.



Racconto di Andrea Monasterolo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'Apostolo Paolo ci dice: non per tutti si deve e si può pregare! Difatti che ha scritto questa blasfemia e ne è l'autore, ha peccato contro lo SPIRITO SANTO e questo è un peccato che non può essere MAI PERDONATO!
và TRANQUILLAMENTE ALL'INFERNO CHè IL POSTO CHE HAI SCELTO PER LA TUA ETERNITA' cIRO IL fRANCESCANO